Thursday 23rd March 2023,
AGI Spettacolo

BASTA DUMPING

Angelo Ciaiola 07/12/2022 Commenti disabilitati

Premesso che: ( La RAI, il MIC e le Film Commission destinano annualmente ingenti risorse pubbliche derivanti da canone radiotelevisivo, da contributi pubblici di varia natura e da Fondi Europei per realizzare film e serie televisive. ( La Rai realizza programmi di intrattenimento televisivo utilizzando il canone radiotelevisivo. ( La maggioranza di queste risorse vengono assegnate a imprese appaltatrici di produzione o di “coproduzione” che, di fatto, realizzano il prodotto chiavi in mano per conto terzi. ( In gran parte dei casi queste produzioni utilizzano reclutatori e/o service poco trasparenti che nell’insieme configurano un sistema che abbiamo definito “caporalato ingegnerizzato”. ( Nel settore è noto a tutti che proliferano numerosi “Services” che nascono e muoiono, che usano domicili occasionali senza una sede fisica nota, per occuparsi di specifici casting e per organizzare le scene di massa per cinema, fiction e trasmissioni di intrattenimento televisivo e che il bacino professionale dei Coordinatori è quasi monopolizzato da 5/6 famiglie che reclutano tutti i lavoratori generici del cinema. ( Che detti Services e “Coordinatori” altro non sono che intermediatori di manodopera (caporali?) soliti a farsi pagare (estorcere?) dal lavoratore con il pretesto dell’iscrizione e/o per “rinnovo dell’archivio fotografico” somme di denaro CHE NON SONO PREVISTE da alcuna normativa contrattuale e tanto meno di legge. ( Tale richiesta diventa condizione per poter lavorare, pena l’esclusione dal mercato e, dunque, assume a nostro avviso i connotati di una pratica illegale che potrebbe persino ipotizzarsi estorsiva. ( Né i Coordinatori, né i Services sopra citati sono soggetti autorizzati alla somministrazione di lavoro e né, tanto meno, sono in possesso dei requisiti previsti dalla legge per la somministrazione di lavoro. ( I rapporti di lavoro che si instaurano in esito a tale intermediazione non sono trasparenti: a volte sono totalmente irregolari, pagati in forma di semplice rimborso, come “collaborazioni occasionali” che però hanno date, orari e luoghi di convocazione programmati in un planning per l’intera stagione (soprattutto nelle trasmissioni di intrattenimento televisivo); quasi sempre, comunque, il rapporto di lavoro instaurato che appare formalmente genuino nasconde in realtà che non vengono riconosciuti i corrispettivi contrattuali per il lavoro straordinario, festivo, notturno, non viene riconosciuta come lavorativa la convocazione per la scelta, i pagamenti vengono effettuati con settimane o mesi di ritardo e può anche capitare che saltino del tutto. ( Questo sistema è opaco e vessatorio nei confronti dei lavoratori nella sua struttura non soltanto quando la cronaca nera racconta, per esempio, casi di molestie e ricatti sessuali. ( Spesso è proprio il potere di contenimento delle retribuzioni e dei diritti esercitato da questi caporali sui lavoratori a orientare una produzione verso una Film Commission oppure verso un’altra che offre condizioni di costo del lavoro più vantaggiose per il produttore e per gli intermediari ai danni dei lavoratori. Per scardinare questo sistema opaco servirebbero precise norme di legge che noi identifichiamo nei seguenti punti essenziali: 1) Ripristinare e/o riordinare la “Lista Unica dello Spettacolo “ – D.P.R. n° 2053/63 art. 1. presso l’Ufficio dell’ Impiego. 2) Creare un Data Base di tutti i lavoratori del cineaudiovisivo e/o un albo in cui i Coordinatori generici e Stuntman siano certificati. SI ALLEGA Protocollo d’ intesa tra Regione Lazio e Parti Sociali “ Per un lavoro di qua
tà in agricoltura “ come esempio da fare a livello nazionale. 3) Al fine di scoraggiare il lavoro nero impedire il cumulo tra contratto a tempo determinato e a contratto a tempo indeterminato (art. 53 D.Lgs n° 163 / 2001). Prevedere l’obbligo di dichiarare che non sia in corso rapporto di lavoro subordinato o parasubordinato con altre aziende private. Al lavoratore Generico con doppio lavoro non viene mai chiesto di comunicare i limiti di orario nei quali si può offrire la prestazione ai sensi del D.Lgs 66/2000 come previsto dalla Circ. del Ministero del Lavoro N° 8 del 3/3/ 2005. L’elusione di tali limiti può essere causa di infortuni sul lavoro e soprattutto in itinere considerato che la giornata lavorativa normale del generico è di 10 ore . 4) Incrementare le attività ispettive potenziando gli ITL anche accreditando un’associazione ausiliaria di volontari da affiancare in supporto agli Ispettori solo per lo spettacolo. 5) Al fine di espellere dal mercato del lavoro il sistema ingegnerizzato dei caporali, capigruppo o services non autorizzati, comunicare in modo trasparente e con evidenza pubblica obbligatoria accessibile alle associazioni professionali riconosciute del settore le informazioni relative a produzioni, bilanci e casting di film e fiction finanziati con contributo pubblico (MIC, RAI, RAI Cinema, RAI Fiction, Film Commission, Tax Credit, Fondi Europei, etc). 6) Particolari requisiti etici devono essere stabiliti per il sistema di reclutamento dei minori e per le figure addette alla loro selezione e all’impiego. 7) Sovraintendere e coordinare le attività regionali, anche riguardanti le ” Film Commission” per utilizzare le regole in campo nazionale del cineaudiovisivo. Crediamo infatti che il compito delle FILM COMMISSION sia quello di limitare le DELOCALIZZAZIONI, non di favorirle. BASTA “ DUMPING “ tra Regioni
BASTA CHIEDERE PIU’ EROGAZIONI IN PIU’ REGIONI
Cordiali saluti
Angelo Ciaiola